“Assumersi le proprie responsabilità e ammettere gli errori è sempre segno di maturità e onestà intellettuale; attributi che non appartengono al Sindaco Del Dotto, che di fronte a problemi e difficoltà ripete “è colpa della vecchia amministrazione”.

A scrivere è l’associazione La Rondine, che sostiene la candidatura a sindaco di Camaiore dell’ex primo cittadino Giampaolo Bertola.

“Non si è salvata da questa litania neppure la cultura camaiorese: è responsabilità dei predecessori se è totalmente carente e perde il confronto con Comuni limitrofi.

Premesso che ogni territorio ha la propria peculiarità e sarebbe assurdo cercare di imitare realtà vicine, è inammissibile che il Primo Cittadino continui ad addossare colpe ad altri per coprire le proprie incapacità.

In oltre quattro anni ci sarebbe stato il tempo e l’opportunità per impostare un proprio percorso culturale; peccato che invece si sia “puntato” tutto, in termini sia logistici ma soprattutto finanziari, su un unico evento, ossia il Festival Gaber”: manifestazione che noi non vogliamo criticare o eliminare, ma diciamo semplicemente che deve essere una in mezzo a tante altre e non l’unica. Tanti gli elementi che potevano e dovevano essere valorizzati, tra cui Casa Murabito, Candalla e gli opifici sul fiume Lombricese, un utilizzo più adeguato per Villa Le Pianore, il polo museale del centro storico, che non è stato considerato adeguatamente. E l’elenco potrebbe continuare.

L’Assessore alla Cultura Rovai, secondo il Sindaco Del Dotto, non potrebbe in un anno recuperare il tempo perso. Ma il tempo è stato perso dallo stesso Del Dotto, che per diversi anni ha tenuto per sé la delega alla Cultura. Forse questa nomina a meno di anno dalle elezioni non è casuale: serviva un capro espiatorio all’interno della Giunta per coprire i risultati fallimentari sotto il profilo culturale. Forse tra qualche mese le colpe non saranno più solo delle passate amministrazioni ma anche dell’Assessore Rovai.

La competenza amministrativa si misura anche nella capacità di trovare fondi da investire sul territorio nei vari ambiti, tra cui anche quello culturale. È colpa della passata Amministrazione se Del Dotto e la sua Giunta non sono stati in grado di ottenere finanziamenti dal Ministero? È colpa del passato se il Sindaco Del Dotto non riesce a ricevere soldi dai suoi stessi colleghi di partito, mentre il Sindaco Mallegni, che appartiene ad un altro schieramento politico, ha ottenuto 2 milioni di euro da Franceschini?

Evidentemente Del Dotto, con la sua ormai acclarata incapacità, non ha presentato né idee né progetti culturali degni di essere finanziati.

Arrivare alla fine del proprio mandato e affermare che la colpa della mancanza di cultura sta nel passato, significa di fatto ammettere la propria incapacità e inettitudine; equivale a dire che in oltre quattro anni non si è riusciti a prendere in mano la situazione e agire.

È veramente arrivato il momento che il Sindaco metta da parte il proprio ego e faccia un’attenta critica: un’analisi delle tante possibilità che aveva e che non ha saputo sfruttare, e soprattutto un resoconto dei limiti del suo operato amministrativo, che ha creato danni in tutti i settori, dai lavori pubblici al sociale, all’ambiente e non ultimo l’ambito culturale.”

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